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ELISA PENNA, DA GOITO AL TRENTINO È UN ATTIMO

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 Il mondo è piccolo. Chi vi scrive poco tempo fa si trovava a Milano per una presentazione alla stampa dei programmi turistici del Trentino e chi vi abbiamo incontrato? Tra coloro che sono stati invitati a parlare, c'è una giovane esperta di fitness, Elisa Penna, che racconta tutti i servizi che nel proprio settore vengono offerti agli ospiti della Val di Fassa. Anche nei boschi.
Elisa ha cominciato a parlare: «Ho 34 anni e sono nata a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova».
Come è stato crescere nel mantovano?
«Sono cresciuta a Goito che, come dico io, è il centro del mondo. Del resto, è a metà strada tra Mantova, Verona, Brescia, Peschiera e Parma. Per l'esattezza sono di Pedagno, periferia di Goito, una zona che negli anni passati era molto tranquilla, circondata dalla campagna e incorniciata dal Mincio. Non cambierei mai la zona né la casa in cui sono nata e cresciuta. Ho ricordi bellissimi della mia infanzia.
I miei genitori sono due veri mantovani, gran lavoratori, onesti, brave persone. Io sono figlia unica. Crescendo ho avuto bisogno di fare qualcosa che mi permettesse di esprimere me stessa, come succede a tutti i ragazzi. A 17 anni presi un autobus per Rezzato, in provincia di Brescia, dove cominciai a conoscere l'aerobica e il fitness musicale. A 18 alla fine del corso di studi superiori, diventai Maestra d'Arte al liceo di Guidizzolo. Dall'arte nel disegno così passai all'arte di creare coreografie, attraverso il movimento e lo sport.
A 19 anni, dopo svariati tentativi di lavoro a chiamata, cominciai a fare l'assistente di studio odontoiatrica. Per ben 13 anni, mi sono divisa tra lo studio odontoiatrico e lo sport che, potendo insegnare, mi ha salvata in parecchie circostanze, sia a livello psicofisico ma anche economico».
E poi ti sei trasferita in montagna. Ne avevi abbastanza della pianura?
«Il mio paese mi ha dato le radici e le chiavi per crescere. Ho coltivato passioni come il nuoto e la danza, sorridendo e apprezzando ogni singolo momento passato in famiglia. Mi sono trasferita all'inizio del 2019, fondamentalmente per il grande amore per la montagna che ho sempre avuto. Fin da piccola del resto ho vissuto momenti spensierati con mio padre in campagna e in montagna a funghi o alla scoperta di erbe selvatiche nella zona di Redagno, in Alto Adige, non lontano da Moena. Erano momenti che mi davano un senso di libertà come quando da bambina ero campeggio a Bardolino. E in più avevo cominciato a scoprire l'amore per lo snowboard: è stato lo sci club di Goito a farmi conoscere Bellamonte e Predazzo. Ci venivo in vacanza anche da sola anche d'estate. Il proprietario del garni dove risiedevo mi spiegò come muovermi e così cominciai il mio viaggio, con CV ed e-mail per farmi conoscere».
Da dove si comincia una vita nuova? Casa, lavoro...
«Ho trovato casa in una piccola frazione di Moena: ho lavorato in uno studio dentistico nella vicina Val di Fiemme e insegnato in una palestra a Moena dove ho costruito gruppi e lezioni per sei anni. Sono fermamente convinta che il movimento migliori il benessere e la qualità della vita. È certo che l'esercizio fisico produca un miglioramento generale del benessere psicologico e della qualità di vita. Aiuto le persone a ritrovare il loro equilibrio con il pilates, il fitness e la mindfulness. Niente allora poteva fermarmi dal raggiungere i miei obiettivi, nemmeno il brutto incidente in moto sotto per cui sono stata ricoverata a Cavalese e poi bloccata a casa per un paio di mesi. Poi arrivarono le prime proposte di lavoro. Non potevo non darmi questa possibilità ai miei 27 anni, nonostante il grande dispiacere che diedi ai miei genitori per il fatto di allontanarmi. Dopo anni di passione per lo sport e la danza, ha trovato nel pilates la chiave per raggiungere un equilibrio profondo tra corpo e mente. Non è solo movimento fisico. È un percorso per riscoprire sé stessi, ridurre lo stress e vivere con maggiore consapevolezza. Insegno con empatia, adattando ogni lezione ai bisogni individuali dei miei allievi.
Faccio anche sessioni all'aperto che sfruttano la bellezza naturale delle Dolomiti, al mattino presto o al tramonto».
Sei ancora rimasta legata al mantovano?
«Assolutamente si, le radici non si scordano mai. Tornare a Goito ora per me è come andare in vacanza, con la mia famiglia e gli amici di una vita. Mi domando come sarebbe oggi viverci a 34 anni. In effetti per me sarebbe perfetto vivere sei mesi a Goito e sei mesi in Trentino. Mi manca la famiglia e quello stile di vita mantovano... Negli ultimi mesi mi capita di pensarci sempre più spesso!»

Cosa ti manca?
«Ciò che mi manca di più in assoluto è la quotidianità della famiglia e delle amicizie di una vita. Probabilmente anche i sapori tipici della cucina mantovana, soprattutto nelle festività, e la vicinanza con il mio amato Lago di Garda, fonte inesauribile di bei ricordi».

Come sarebbe la tua vita se tu fossi rimasta a Goito?
«Sarei sicuramente riuscita a fare quello che faccio ora, ne sono sicura, ma non con le stesse emozioni. Praticare in alta quota non è comparabile. Praticare le mie attività ed essere riconosciuta come Elisa Penna in tutta la valle è un risultato che non mi sarei aspettata. A Goito sarebbe comunque stato difficile, essendoci una quantità esorbitante di insegnanti nel mio settore. Ora peraltro comincia ad esserci sempre più concorrenza anche in montagna».

Adesso vivi e lavori in un contesto altamente turistico. Pensi che le Colline Moreniche del Garda abbiano il potenziale per diventare un punto di riferimento turistico?
«Credo proprio di sì. Ho già collaborato a suo tempo a Padenghe del Garda e anche con il Parco del Mincio, a Parco Bertone, ed era stato davvero entusiasmante. La gente ha voglia e bisogno di ritrovarsi.
Ogni luogo ha un proprio potenziale e ci sono le persone capaci di saperlo sfruttare con dignità, cuore e soprattutto anima, senza portare all'estremo ambienti e persone. Le nostre zone soprattutto nel periodo della primavera e autunno sono vivibili e sfruttabili al 100% e donano un senso di libertà tanto uguale ai boschi delle Dolomiti».

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