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MATTIA VEZZOLA Il profilo sensoriale di Costaripa

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Sono stato di recente nella
bellissima Moniga del Garda
ed ho avuto il piacere di
conoscere ed intervistare uno
dei personaggi più quotati
nel mondo del vino a livello
internazionale.
Mi riferisco a Mattia Vezzola,
per 5 volte miglior enologo
italiano e ad oggi titolare di Costaripa, la
Cantina di famiglia che ho visitato con interesse
scoprendone le peculiarità e respirando un'aria
di elegante familiarità.
Come è cambiato il panorama vitivinicolo
negli ultimi 4 anni?
Sono stati 4 anni molto difficili che mi hanno
insegnato ad accettare i cambiamenti, non
solo quelli climatici, e a guardare al domani in
modo diverso, vivendo in simbiosi mutualistica
con la natura. Convivere ed accettare ciò che
ci accade ci pone nella condizione d'animo di
avere una visione più nitida e pura di quello che
sarà il futuro. Ci sono state vendemmie buone,
ottime e meno buone, ma tutto accade per un
motivo ed è questo che, per primo, dobbiamo
imparare ad accogliere per capire e crescere.
Ci parli dei motivi che vi hanno portati a
fare scelte virtuose a favore della qualità,
rinunciando alla rincorsa del mero profitto
economico.
La rincorsa del profitto non è affine al mio modo
di essere. Per me è vitale e ben più importante
il segno che posso lasciare, nelle relazioni
con i miei collaboratori e, soprattutto, come
testimonianza per i miei figli che sono il futuro di
Costaripa. Ciò che costa molto non è la qualità
ma la costanza della stessa, il fondamento che
ti porta a rinunciare alla produttività in virtù e a
favore del livello qualitativo.
In Costaripa la vendemmia è esclusivamente
manuale e non meccanica, perchè solo l'uomo
può fare la migliore selezione delle uve ed
evitare insetti, piccoli nidi ed altri agenti che
altererebbero il risultato. Impiegare ben 400 ore
per la coltivazione di ogni nostro singolo ettaro,
lavorando su 3000 piante anzichè su 5000 ed
avere dei professionisti nella cura dei germogli
e delle potature rappresentano, ad esempio, le
differenze valoriali eSono stato di recente nella
bellissima Moniga del Garda
ed ho avuto il piacere di
conoscere ed intervistare uno
dei personaggi più quotati
nel mondo del vino a livello
internazionale.
Mi riferisco a Mattia Vezzola,
per 5 volte miglior enologo
italiano e ad oggi titolare di Costaripa, la
Cantina di famiglia che ho visitato con interesse
scoprendone le peculiarità e respirando un'aria
di elegante familiarità.
Come è cambiato il panorama vitivinicolo
negli ultimi 4 anni?
Sono stati 4 anni molto difficili che mi hanno
insegnato ad accettare i cambiamenti, non
solo quelli climatici, e a guardare al domani in
modo diverso, vivendo in simbiosi mutualistica
con la natura. Convivere ed accettare ciò che
ci accade ci pone nella condizione d'animo di
avere una visione più nitida e pura di quello che
sarà il futuro. Ci sono state vendemmie buone,
ottime e meno buone, ma tutto accade per un
motivo ed è questo che, per primo, dobbiamo
imparare ad accogliere per capire e crescere.
Ci parli dei motivi che vi hanno portati a
fare scelte virtuose a favore della qualità,
rinunciando alla rincorsa del mero profitto
economico.
La rincorsa del profitto non è affine al mio modo
di essere. Per me è vitale e ben più importante
il segno che posso lasciare, nelle relazioni
con i miei collaboratori e, soprattutto, come
testimonianza per i miei figli che sono il futuro di
Costaripa. Ciò che costa molto non è la qualità
ma la costanza della stessa, il fondamento che
ti porta a rinunciare alla produttività in virtù e a
favore del livello qualitativo.
In Costaripa la vendemmia è esclusivamente
manuale e non meccanica, perchè solo l'uomo
può fare la migliore selezione delle uve ed
evitare insetti, piccoli nidi ed altri agenti che
altererebbero il risultato. Impiegare ben 400 ore
per la coltivazione di ogni nostro singolo ettaro,
lavorando su 3000 piante anzichè su 5000 ed
avere dei professionisti nella cura dei germogli
e delle potature rappresentano, ad esempio, le
differenze valoriali e...

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