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ARNALDO DE PIETRI Comunicazione, AI e Futuro del Business

Arnaldo De Pietri - Founder ADP LAB copia

Arny, benvenuto! Arnaldo De Pietri, da oltre 35 anni nel cuore pulsante della comunicazione e ora fondatore della startup ADP LAB che affianca servizi di comunicazione a servizi di Intelligenza Artificiale.

Come si concilia questo "terremoto" tecnologico con la tua vasta esperienza?
È un'epoca affascinante. Ricordo i miei inizi, tra macchina da scrivere e primi computer.
Oggi l'AI scrive, analizza, automatizza ed evolve ad una velocità pazzesca, ma attenzione: la strategia, l'anima della comunicazione, quella resta umana. In un'epoca dove il cambiamento è costante e velocissimo l'esperienza mi aiuta a separare il "fumo" dall'arrosto, a capire dove l'AI può davvero potenziare un business, senza sostituire la scintilla creativa e strategica che fa la differenza.

Ed è proprio sull'onda di questa sinergia che hai realizzato la tua guida "AI per il Business". Parlaci di questa "alfabetizzazione" all'AI che promuovi.
La guida - "Intelligenza Artificiale per il Business" - nasce proprio dall'esigenza che vedo ogni giorno da parte delle imprese di non restare indietro: c'è tanta curiosità sull'AI, ma anche confusione.
La Guida offre 100 soluzioni pratiche per manager, professionisti, aziende, per passare dalla teoria all'azione.
La mia "alfabetizzazione" non consiste nell'insegnare a programmare, ma dare la bussola a imprenditori, liberi professionisti, manager, consulenti, per capire come usare questi strumenti potenti per creare valore da subito nella propria azienda.
È il passaggio cruciale per non subire il cambiamento, ma cavalcarlo.

E una strategia di comunicazione come si inserisce in una rivoluzione super tecnologica come questa. Facci un esempio per capire meglio.
Immagina un'azienda manifatturiera che vuole usare l'AI per analizzare dati di produzione o automatizzare la reportistica.
Se un fornitore puramente tecnico si limita ad implementare lo strumento, una visione strategica porta a chiedersi come questi dati possano essere comunicati efficacemente al management per prendere decisioni migliori, al mercato per valorizzare il brand, ai media per attrarre l'attenzione sul processo di innovazione.
Poi c'è la comunicazione interna volta a favorire l'adozione di strumenti innovativi da parte di tutta la struttura. Più in generale comunicare l'innovazione vuol dire tradurre la complessità tecnica in valore tangibile e condiviso, creando i presupposti perché l'AI sia integrata strategicamente e umanamente.

Quali sono i primi passi per un'azienda che vuole iniziare ad utilizzare l'AI?
La prima cosa è un'analisi delle opportunità di applicazione, quali funzioni possono essere svolte dall'AI, con quali benefici, e con quali prospettive di sviluppo.
Personalmente suggerisco sempre un inizio graduale, imparando a gestire le principali piattaforme esistenti, con un investimento controllato, e una volta definito un piano di adozione iniziale si passa alla formazione del personale interessato direttamente, per aiutarlo anche a metabolizzare l'innovazione.
Questo primo passaggio, che chiamo alfabetizzazione all'AI, è fondamentale, il rischio è che qualcuno nell'azienda utilizzi strumenti AI in autonomia, senza una pianificazione, un controllo e senza quelle attenzioni necessarie a tutelare la riservatezza dei dati aziendali. Poi con i primi risultati si compiono i passi successivi.

E qui è inevitabile la domanda sul lavoro. Stiamo vivendo un'epoca di grande cambiamento che scuote modelli di business consolidati e genera grande preoccupazione sulle sorti occupazionali di molte figure. Come la vedi?
Mi viene in mente la mia vecchia Olivetti Lettera 32: un simbolo. Oggi l'AI è il nuovo "strumento magico".
Ma la vera magia, ieri come oggi, non è nello strumento, ma nella mente e nella visione strategica di chi lo usa per creare valore, raccontare storie, costruire relazioni.
Il lavoro non sparirà, si trasformerà radicalmente però: da esecutori si diventa "manager" che gestiranno i propri assistenti AI.
E' certamente un cambio di assetto mentale, che va compreso e guidato. Chi si chiude al cambiamento rischia di fare la fine di chi rifiutava i primi computer... Il mio invito è: non temete l'AI, imparate a dialogarci, fatela vostra alleata, può essere il vostro super potere e in molti casi un rilancio professionale.

Grazie Arny, per questa visione chiara e stimolante. Ricordiamo la guida "AI per il Business", uno strumento utile a chi vuole navigare con successo questo futuro già presente.
Grazie a te! Siamo qui per accompagnare le aziende in questo viaggio.

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