CRISTIANI, ISLAMICI O SEMPLICEMENTE ATEI ?

islam e cristoQuotidianamente nelle cronache radio-televisive udiamo, utilizzato talvolta a sproposito, il termine “islamico”. Di questo termine, come quando si parla di “cristiano-cattolico”, ci siamo fatti un’idea fortemente orientata a contenuti religiosi, e ciò condiziona la nostra interpretazione degli avvenimenti. Sì, perché tutto quanto è di estrazione religiosa occidentale ci appare lecito o quantomeno accettabile, mentre tutto quanto suona di “Islam” siamo subito orientati a giudicarlo un corpo estraneo nella nostra cultura, e negativo. Non nascondiamoci che sono veramente pochi i cittadini “buonisti” indotti dalla propria magnanimità ad accogliere a braccia aperte i praticanti dell’islamismo. Nella maggior parte della popolazione prevale diffidenza, indifferenza nel migliore dei casi. Il motivo, quando non sia giustificato dall’aspetto esteriore di questi neo-cittadini pervenuti da terre lontane (trascuratezza nell’abbigliamento, ritrosia comunicativa, educazione civica spesso carente secondo i parametri nostrani, ecc.) è dovuto in buona parte ad una sensazione di usurpazione del nostro territorio e di invasione di campo dei nostri costumi sociali, più che non a timore di atti delinquenziali, aspetto quest’ultimo comunque non trascurabile. Ma ad una obiettiva valutazione delle nostre correnti terminologie, dovremmo accorgerci come coi termini “islamico” o “cattolico” si voglia sottintendere l’estrazione socio-culturale di un individuo, più che non la sua matrice religiosa. E’ assodato che larga fascia degli immigrati nel nostro Paese dal nord-Africa o dal medio-oriente non è assolutamente praticante, come del resto è ormai religiosamente praticante solo una ristrettissima fascia della popolazione occidentale. Che senso ha quindi parlare di islamici e di cattolici riferendoci a laici spesso profondamente agnostici o atei? Proprio nessuno. Lasciamo quindi perdere i riferimenti religiosi. Se terroristi e guerrafondai fanno appello all’Islam per giustificare le proprie politiche ed i propri atti orripilanti, lo fanno alla stessa stregua della nefandezze che hanno macchiato la religione cristiana in altre epoche (Crociate, Inquisizioni, ecc.). Eccessi criminali originati da devianti interpretazioni di una religione fini a giustificare violenze a scopo politico-sociale. Attività belliche e atroci soprusi che non hanno nulla a che fare con le religioni medesime. Per cui , parlando di politica e cronache di guerra , per individuare i protagonisti sforziamoci di utilizzare aggettivi alternativi a quelli recanti connotati religiosi; saranno certamente più appropriati e scevri di ipocrite attribuzioni.