NULLA SARA' COME PRIMA

Siamo in pieno marasma mondiale. Nessuna nazione ne è esclusa. E nessuno sa cosa accadrà nel futuro. Osserviamo attoniti, o peggio, distrutti nei nostri sentimenti se colpiti in famiglia, il moltiplicarsi di drammi umani inenarrabili. Improvvisamente tutto è in gioco: la sopravvivenza, il lavoro (da datore o da dipendente), i sogni, il domani. Il clima è di angoscia, di avvilimento, ma dove regna ignoranza affiorano anche atteggiamenti di sufficienza, di insofferenza alle norme adottate per arginare la pandemia. Un crogiuolo di sentimenti alimentati dall'impotente passività cui si è ostaggio. Unica espressione di valori eccelsi in questo scoramento sta nell'eroico impegno degli operatori sanitari che mettono in gioco quotidianamente la propria vita per salvarne altre.
Un giorno ne usciremo, ma nulla sarà più come prima. Nemmeno quando questo incubo verrà emotivamente metabolizzato. Il Covid19 sparirà? potrà riaffiorare? potrà diventare ricorrente? Nessuno può dare ora una risposta. E d'ora in poi vivremo di nuove ansie anche al minimo manifestarsi in regioni remote di epidemie importabili di altra natura.
Tutto questo evidenza impietosamente la piccolezza dell'uomo, mascherata da stupefacenti conquiste tecnologiche che sembravano sancire la progressiva padronanza del pianeta da parte dell'homo sapiens. Mentre saranno sempre e solo le leggi della Natura a consentire o meno l'esistenza delle nostre presunte civiltà.

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